Il cardo o carciofo selvatico: tempi di cottura e modi

Il cardo o carciofo selvatico: tempi di cottura e modi

Il cardo è una pianta perenne molto simile al carciofo, ma se del carciofo mangiamo i capolini fiorai (i fiori, insomma), la parte commestibile del cardo è rappresentata dalle costole, che vanno pulite e lessate. Solo il cardo di Nizza Monferrato è tanto tenere da essere delizioso anche crudo.

Prima di svelarvi tutti i segreti per utilizzare in cucina questo ortaggio meraviglioso (ne vale la pena, credetemi, è una leccornia!!!), facciamo il punto sulle sue proprietà.

Intanto, è una verdura a bassissimo apporto calorico (solo 17 kcal per 100 grammi), contiene fibre che combattono la stitichezza, sali minerali importanti per il nostro benessere fisico come il sodio, il magnesio, lo zinco, il ferro, il potassio, il calcio, il fosforo, il rame e il manganese. Mi sono documentata, ovviamente, prima di fornirvi tutte queste informazioni. In quanto a vitamine, rilascia quelle del gruppo B e la C, ideale per innalzare le nostre difese immunitarie. E ancora, è ricco di anti ossidanti e ha indubbie proprietà digestive. E questo lo so per esperienza diretta.

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Dalle mie parte, è facile imbattersi in una varietà selvatica di cardo, il mariano. Mia nonna faceva essiccare le sue foglie e poi preparava un decotto depurativo, incredibilmente efficace in caso di costipazione. Non a caso, se leggete sulle etichette delle tisane in commercio, lo troverete tra gli ingredienti principali in quelle “terapeutiche”, per il buon funzionamento dell’apparato gastroenterico.

Ciò specificato, esistono molteplici tipologie di cardo coltivabili:

  • il gobbo di Nizza Monferrato: il solo commestibile anche crudo, come vi ho anticipato;
  • il gigante inerme, il meno amaro;
  • il bianco avorio: carnoso e senza spine;
  • il gigante di Romagna: con foglie larghe;
  • di Bologna: di media dimensione;
  • di Chieri: il più facile da conservare.

Se ancora non avete assaggiato questa verdura, vi consiglio vivamente di acquistarla e provarla, ve ne innamorerete.

Vi spiego come pulirlo e cucinarlo!

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Il cardo o carciofo selvatico: tempi di cottura e modi

I cardi possono essere cucinati, in padella, al forno, lessati, fritti o in umido. Ma prima vanno puliti.

Una volta acquistati (o raccolti, se siete così fortunate!), si conservano per un massimo di 5 giorni al freddo, in una cassetta coperta con un telo scuro. Dobbiamo, però, aver cura che non gelino. Se preferiamo, possiamo sistemarli nello scomparto più freddo del frigorifero ( la mensola più bassa, subito sopra il cassetto per le verdure) in un sacchetto forato.

Puliamoli immediatamente prima di utilizzarli, mai in anticipo, perché come i carciofi, anneriscono.

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Eliminiamo i filamenti da ogni gambo, tagliamoli in pezzi da 3-4 centimetri l’uno e sciacquiamoli bene, poi sistemiamoli in un contenitore, sommergiamoli con acqua e aggiungiamo il succo di limone.

Il limone ci aiuterà anche a mantenerli bianchi in cottura: aggiungiamolo quando li lessiamo, oppure uniamo in due litri di acqua 2 cucchiai di olio e uno di farina.

Portiamo a bollore un tegame, tuffiamo i cardi, inseriamo il coperchio e cuociamoli fino a quando non risultano teneri e facilmente trapassabili con una forchetta. Calcoliamo almeno 40 minuti dalla ripresa del bollore.

Se vogliamo fare prima, possiamo utilizzare la pentola a pressione, ma non dimentichiamoci di aggiungere sempre il succo di limone. In questo caso occorreranno circa 20 minuti.

Una volta pronti, possiamo utilizzarli tali e quali in insalata, con pasta, con il riso, nelle zuppe, oppure passarli al forno, gratinati con la besciamella, o ancora saltarli in padella.

Possiamo anche cuocerli direttamente in pentola, ma in questo caso dobbiamo seguirli costantemente.

Versiamo un filo d’olio extra vergine d’oliva, inseriamo l’aglio e facciamolo imbiondire, poi uniamo il cardo a tocchetti. A questo punto, bagniamo con il brodo, mettiamo il coperchio e proseguiamo fino a quando non risultano teneri, aggiungendo un mestolo alla volta se si asciugano eccessivamente. Verso fine cottura, uniamo qualche acciuga, si sposerà divinamente con questo ortaggio! Provate e fatemi sapere!

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