Quante volte, davanti al nostro forno, siamo state incerte nella scelta: statico o ventilato?
Quando prepariamo uno dei nostri manicaretti, non sempre siamo certe della modalità da impostare. Se nella ricetta non viene indicata esplicitamente, procediamo a tentoni.
Eppure, conoscere i segreti per la cottura perfetta e per le impostazioni corrette del nostro elettrodomestico può fare la differenza.
Ciò che cambia tra l’una e l’altra non è affatto banale! Si tratta, infatti, della propagazione del calore, presupposto essenziale per la buona riuscita delle nostre differenti preparazioni.
Un dolce, dei biscotti, un lievitato, un rustico, hanno necessità diverse in fatto di cottura.
Scopriamo insieme tutti i dettagli per godere appieno delle performance del nostro elettrodomestico.
Statico o ventilato: le differenze
Partiamo da una distinzione imprescindibile tra forno a gas e forno elettrico.
Il primo gode solo e unicamente della modalità statica.
Questo tipo di cottura avviene per l’irradiazione del calore dovuto ad una o due resistenza.
In questo caso, le pietanze cuociono lentamente, scaldandosi a poco a poco, il che comporta la possibilità di infornare un solo preparato alla volta, preferibilmente sul ripiano centrale.
Nel forno a gas, la resistenza è una sola ed è posta in basso; in quello elettrico sono due, una in alto e una in basso.
Il forno elettrico gode di entrambe le modalità, quella statica che abbiamo appena approfondito, e quella ventilata. In questo caso il calore sviluppato dalle due resistenze viene propagato in maniera uniforme all’interno, grazie ad una ventola, per l’appunto, che lo distribuisce velocemente.
Questo ci permette di cuocere più cibi alla volta, indifferentemente in qualsiasi ripiano.
Preventivamente, non è possibile stabilire se sia meglio utilizzare il forno statico o ventilato, tutto dipende dagli alimenti che intendiamo cuocere.
Come regola di base, ricordiamoci che a parità di tempo, il forno statico va impostato ad una temperatura superiore di 20° rispetto a quella del forno ventilato. Quest’ultimo, infatti, cuoce più velocemente, come già emerso. Se la ricetta prevede una cottura a 160° in forno ventilato e noi vogliamo impostare quello statico, aumentiamo i gradi a 180° e manteniamo lo stesso minutaggio.
Un discorso a parte riguarda, il grill, presente sia nel forno statico, sia in quello ventilato e rappresentato da una linea curva tratteggiata. Questa funzione contente di gratinare le pietanze, rendendole ancora più invitanti. Sia che possiamo modularne l’intensità, sia che quest’ultima resti fissa, quando impostiamo questa modalità seguiamo da vicino la cottura e non prolunghiamola oltre i 7/8 minuti, altrimenti rischieremo di abbrustolire troppo il nostro manicaretto.
Il forno statico
Il forno statico è rappresentato da un’icona quadrata con due linee parallele al suo interno, ovvero la resistenza superiore e inferiore. Alcuni elettrodomestici presentano anche altre due immagini simili, una con una sola linea in basso e una con una sola linea in alto. In questo caso, potremo programmare una cottura mirata che azionerà una singola resistenza.
Usiamole quando i nostri manicaretti risultano ancora crudi alla base (resistenza in basso) o sulla superficie (resistenza in alto).
La propagazione lenta del calore permette di cuocere perfettamente:
- il pan di Spagna;
- torte secche;
- pasta sfoglia;
- pizze;
- pane;
- focacce;
- Brioche.
In breve, tutte quelle ricette dove è importante assicurarsi che l’interno non resti crudo.
Il forno ventilato
L’icona che rappresenta questa funzione è un quadrato con una ventola all’interno.
Questa modalità permette una cottura veloce, omogenea corredata da una crosticina croccantina sulla superficie.
È ideale per:
- biscotti;
- verdure farcite
- soufflé;
- tortine dal cuore morbido;
- pasta al forno, lasagne;
- sformati di verdure;
- pesce al cartoccio;
- arrosto;
- crostate.
E ora che sappiamo proprio tutto del nostro forno, lo imposteremo sempre in maniera corretta, risparmiando tempo e denaro.
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