Formaggio fatto in casa: non uso caglio, non uso limone

Formaggio fatto in casa: non uso caglio, non uso limone

In un articolo precedente abbiamo parlato delle foglie di fico e delle loro innumerevoli proprietà, abbiamo visto insieme come preparare un olio, ottimo per condire pietanze e che aiuta a regolare il glucosio e i trigliceridi nel sangue e combattere il sovrappeso.

Vi starete chiedendo: che cosa c’entra il fico con il formaggio fatto in casa? C’entra eccome! Mia nonna usava il latte che fuoriesce dalla raccolta del frutto come caglio per fare il formaggio.

Vediamo insieme come fare!

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Formaggio fatto in casa con latte di fico

Ingredienti:

  • 1 lt e mezzo di latte intero di vaccino o capra
  • 2 – 3 gocce di latte di fico
  • sale q.b.

N.B: non esagerate con il latte di fico altrimenti il formaggio viene amarognolo, attenetevi al dosaggio degli ingredienti.

Procedimento:

Come prima cosa preleviamo le nostre goccine di latte di fico, ne serviranno 3 o 4 che ricaveremo dalla raccolta di due fichi, mi raccomando è inutile esagerare. Attenzione a maneggiare il latte di questi frutti è caustico, è preferibile usare i guanti. Raccogliamolo in un cucchiaino o cucchiaio e teniamolo un attimo da parte.

Portiamo una pentola sul fornello e versiamoci il latte. Accendiamo il fornello e con un termometro accertiamoci che arrivi alla temperatura di circa 39 gradi.

Spegniamo e aggiungiamo il latte di fico, giriamo bene per qualche minuto. Copriamo la pentola con un coperchio e lasciamo riposare per 45 – 50 minuti.

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Trascorso questo tempo, rompiamo la cagliata, aggiungiamo il sale, giriamo e riaccendiamo il fornello. Portiamo a 50 gradi, spegniamo e lasciamo raffreddare. 

Recuperiamo il formaggio e mettiamolo in una fuscella che posizioneremo in una ciotola, se la solleviamo leggermente posizionando un ring o una tazzina è ancora meglio, in modo da far sgocciolare per bene il siero. Pigiamo per bene per compattarlo e dopo una diecina di minuti lo capovolgiamo e lo riposizioniamo dentro la fuscella in modo da dargli una forma regolare.

Se non abbiamo la fuscella possiamo usare un colino ricoperto da una garza oppure panno di lino, versiamo il contenuto della pentola e lasciamo filtrare lentamente e poi recuperiamo il formaggio dal panno (per chi è alle prime armi consiglio questo procedimento).

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A questo punto il nostro formaggio è pronto per essere gustato.

Non mi rimane che salutarvi e alla prossima!

N.B: Possiamo ottenere un caglio vegetale anche usando le infiorescenze del cardo selvatico. Bisogna seccare i fiori, dopodiché ne inseriamo una manciata nel diffusore del te (oppure un sacchetto di lino), sigilliamolo per bene (altrimenti la peluria del fiore rovinerà il formaggio), portiamo il latte alla temperatura di 39 gradi e immergiamo il diffusore. Lasciamo riposare, rompiamo la cagliata, saliamo e rimettiamo sul fornello. Portiamo a 50 gradi e poi filtriamo.

Vi aspetto sulla mia pagina Facebook – Pane e Mortadella 

 

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