L’edera, in gergo botanico Hedera helix, è una pianta erbacea della famiglia delle Araliaceae.
È un rampicante sempreverde molto diffuso nel nostro territorio e prospera nei luoghi umidi, freschi, raramente in pieno sole.
Non è solo decorativa, è anche ricca di composti fitoterapici interessanti per la nostra salute.
Scopriamoli insieme.
Edera: le proprietà
L’edera contiene tannini, flavonidi, acido caffeico, sali minerali, benefici, ma anche un glucoside potenzialmente irritante per l’apparato gastroenterico, l’Ederina.
Ha effetti depurativi, espettoranti, antispasmodichi, sedativi. I suoi principi sono utili per calmare la tosse e provocare la dilatazione bronchiale quando contratti.
Ha potere rilassante e calma i nervi.
È in grado di favorire il riassorbimento dei liquidi e di trattare la cellulite.
Può curare i dolori muscolari e reumatici, perché agisce da analgesico naturale.
I principi attivi sono contenuti nelle foglie soltanto, perché i frutti sono velenosi.
È più sicura se utilizzata per via esterna, con bendaggi antinfiammatori, drenanti, tonificanti e utili ad ovviare l’insufficienza venosa agli arti inferiori, agendo sugli strati più profondi.
Inoltre, essendo un antibatterico può agire come antiparassitario per le piante.
Vediamo come coltivarla e come trattarla.
La coltivazione e la raccolta
L’edera è una pianta rampicante lianiforme, dal fogliame verde scuro e dai rami robusti che aderiscono a muretti e pareti. Può estendersi per parecchi metri. Le foglie sono palmate con margini interi, triangolari, con venature chiare. I fiori sono gialli o verdi e sbocciano a fine autunno, le bacche sono piccoli globi neri, ma sono velenose.
Necessita di un terreno soffice, ricco di humus e leggermente calcareo, che va mantenuto umido. Non servono irrigazioni continue, ciò che conta è non lasciarla inaridire eccessivamente.
Predilige luoghi ombrosi e teme i raggi diretti del sole. Può essere coltivata in giardino o in vaso.
Teme il freddo quando le temperature scendono sotto i 10 gradi e va protetta con il tessuto non tessuto.
Le foglie vanno raccolte senza picciolo e il loro periodo balsamico dura per tutto l’anno, anche se le migliori sono quelle estive. Devono seccare all’ombra in mazzetti e conservate poi in un luogo asciutto.
Non si possono utilizzare assolutamente i frutti perché potenzialmente tossici.
Gli usi: infusi, tintura madre, decotto e cataplasmi
Con l’edera è possibile preparare:
- un infuso con 3 cucchiai di edera secca in 1 litro di acqua bollente, da lasciar decantare per 10 minuti, poi filtrare,
- una tintura madre, mettendo a macerare in 10 g di foglie essiccate e sminuzzate in 100 ml di alcool a 70°. Lasciamo riposare per 12 giorni, filtriamo e conserviamo in una boccetta scura.
- un decotto, con 50 grammi di foglie secche (0 200 g di foglie fresche) in un litro di acqua da portare a bollore e cuocere per una decina di minuti,
- cataplasmi di foglie fresche bollite per 10 minuti.
I primi due sono riservati ad uso interno, i secondi ad uso esterno.
Le finalità
Una volta essiccate, le foglie di edera possono essere utilizzate per svariate preparazioni e per scopi molto diversi tra loro; in alcuni casi, inoltre, servono le foglie fresche.
A scopo curativo
L’edera, come già spiegato, può aiutare a risolvere le infiammazioni respiratorie, quali tosse, catarro, asma, bronchite. In questo caso si rivela utile l’infuso dolcificato con miele d’acacia e assunto fino a 4 volte al giorno oppure 8 gocce di tintura madre diluita in acqua.
In caso di emicrania, ipertensione e nervosismo, possono bastare 2 tazze di infuso o 10 gocce di tintura madre da assumere con la seguente posologia: 1 cucchiaino ogni mezz’ora nell’arco della giornata.
Per distorsioni, dolori, nevralgia, scottature e ulcere, applichiamo cataplasmi di foglie di edera sulle zone interessate.
Per la bellezza
Un bagno caldo e rilassante nelle foglie di edere, può migliorare la pelle a buccia d’arancio e aiutare a drenare i liquidi.
Utilizzando come ultimo risciacquo un decotto ancora tiepido di foglie fresche possiamo scurire e lucidare i capelli in modo naturale.
Per gli usi domestici
Con 2 o 3 manciate di edera, possiamo ravvivare il colore della nostra biancheria nera o scura. Basta mettere i capi in ammollo in acqua tiepida per una notte intera. L’indomani, torneranno sgargianti.
Nel giardinaggio
Per realizzare un antiparassitario utile per liberare le piante dall’attacco di microorganismi nocivi, potiamo qualche ramo di edera, spezziamolo e sistemiamolo in un tegame capiente. Copriamolo con un litro di acqua e portiamo a bollore, poi proseguiamo la cottura per qualche minuti, spegniamo il fornello e lasciamo in infusione per un giorno intero.
L’indomani, filtriamo e travasiamo in uno spruzzino. Vaporizziamo il liquido sulle foglie e versiamone parte anche sulle radici. Facciamo queste operazioni all’alba o al tramonto, evitare che i raggi del sole facciano evaporare la soluzione anzitempo. Ripetiamo i passaggi dopo 2 giorni e nel giro di 2 settimane, il nostro verde tornerà in piena salute.
Curiosità
L’edera è da sempre considerata simbolo d’amore e fedeltà, non che scudo contro gli spiriti maligni.
Nella mitologia greca, è collegata a Dioniso forse in ragione del fatto che il suo infuso era ritenuto curativo degli stati di ubriachezza.
Il nome deriva dal termine latino adhaereo, aderisco per via del suo essere ancorata al terreno.
Era pianta sacra ai celti e utilizzata nei riti druidici.
In araldica era simbolo di perseveranza.
N.B: Pur essendo molto preziosa per la nostra salute, l’edera potrebbe risultare velenosa. Prima di assumere qualsiasi rimedio naturale è sempre bene rivolgersi al proprio medico di fiducia.
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