Curcuma: proprietà, benefici e usi

La curcuma è una spezia aromatica, dal sentore pepato, ma fresco, amarognolo e muschiato e dall’intenso colore arancione.

Utilizzata da sempre nella cucina mediorientale, è depurativa, antiossidante e digestiva.

Scopriamo insieme usi e proprietà, ci tornerà utile ora che la stagione fredda è alle porte.

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Curcuma: le proprietà e benefici

La curcuma è uno delle erbe medicamentose più sfruttate nella medicina asiatica, cinese o ayurvedica per le sue proprietà antinfiammatorie.

La spezia si ottiene dalle radici che prima vanno bollite a lungo, poi essiccate, infine polverizzate.

Il principio attivo più importante è la curcumina che svolge un’attività analgesica in caso di dolori muscolari o articolari e protegge il nostro organismo dall’attacco dei radicali esterni, stimolando le difese immunitarie. Inoltre, ha un potere digestivo e depurativo molto interessante per sollevare duodeno e fegato dall’eccessivo carico di lavoro, favorendo lo smaltimento delle tossine.

È uno stimolante generale per l’organismo e può aiutare a perdere i chili in eccesso. Infatti, è in grado di stimolare i recettori della capsaicina attivando la termogenesi. In questo modo, il metabolismo viene indotto a lavorare più velocemente e lidipi e glucidi vengono eliminati rapidamente, con effetti positivi anche per il quadro ematico, tra cui una diminuzione del colesterolo cattivo.

Agisce da anti-age, grazie agli antiossidanti che rilascia.

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Può essere impiegata anche per un uso esterno; se applicata sulle ferite ne accelera la guarigione, lenisce le punture di zanzare e moscerini e favorisce una rapida cicatrizzazione delle scottature.

Controindicazioni

Utilizziamo la curcuma con parsimonia e cautela in caso di ostruzione delle vie biliari, allergie alle sue componenti, gravidanza e allattamento.

L’utilizzo della curcuma in erboristica

La curcuma viene venduta per lo più in polvere, prediligiamo sempre ingredienti di qualità e verifichiamo che il suo colore sia arancione cupo.

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Se acquistiamo il rizoma intero essiccato, riduciamolo in una polvere sottile.

Possiamo utilizzarla tale e quale all’interno di tisane, tè o nelle ricette. La dose giornaliera consigliata è la punta di un cucchiaino.

Volendo, è possibile sfruttarla per ottenere una tintura madre. Servono 20 grammi di radice polverizzata in 100 ml di alcool a 70°. Lasciamo macerare per una decina di giorni, coliamo e trasferiamo in una boccetta di vetro scuro dotata di contagocce.

Prendiamone mezzo cucchiaino prima dei pasti per regolarizzare il quadro ematico, in particolare per contenere i livelli di colesterolo cattivo. Prepariamo delle compresse con 20 gocce di tintura (o eventualmente 2 g di polvere sciolta in 10 ml di acqua) da applicare per uso topico in presenza di ferite, punture di insetti, lividi. Facciamo agire per 15 minuti e ripetiamo una seconda volta.

Per disintossicare il fegato e assicurarci una buona digestione, possiamo assumere fino a 15 gocce di tintura madre prima dei pasti principali.

In cucina

Il suo utilizzo in cucina è molto versatile.

La curcuma è uno degli ingredienti principali del curry. In India è frequentemente presente nelle ricette con fagioli o lenticchie. In Occidente, vi ricorriamo per aggiungere un tocco esotico ai nostri piatti, soprattutto sul pollo e sulle verdure. Una preparazione molto famosa a base anche di curcuma è il Golden Milk o latte d’oro, che permette di innalzare le difese immunitarie. Qui trovate la ricetta.

Utilizzi alternativi

La curcuma è sfruttata anche per tingere i tessuti di un bel colore arancione dorato, visto la persistenza dei pigmenti.

Descrizione botanica

La curcuma appartiene alle Zingiberacee ed è originaria dell’Asia Orientale. L’India è la nazione produttrice per eccellenza, ma è diffusa anche in Cine e in Indonesia, ai Caraibi e in Sud America.

La parte utilizzata a scopi culinari, fitoterapici e tintori è la radice, ma la pianta in sé può arrivare anche ad 1 metro di altezza. È erbacea e perenne e cresca spontaneamente nelle zone a clima tropicale dove le temperature oscillano tra i 20° e i 35°, laddove le precipitazioni sono frequenti.

Presenta foglie larghe e lunghe anche 45 centimetri disposte a ciuffo. Sono lanceolate e oblunghe con nervature molto evidenti. I fiori sbocciano a tarda primavera e si presentano come spighe raccolte in brattee verdi o rosate. I frutti sono capsule contenenti numerosi semi.

Ma ciò che interessa davvero per le sue proprietà è il rizoma, grosso e cilindrico. Ha una buccia marroncina sottile e una polpa gialla o arancione, molto aromatica.

La raccolta avviene dissotterrandolo con cautela per non danneggiarlo, pulendolo dai getti laterali che vengono poi lessati a lungo, prima di essere sbucciati ed essiccati al sole. Infine, una volta disidratati sono ridotti in quella polvere sottile che tutti conosciamo.

Curiosità sulla curcuma

Fu Marco Polo a importare la curcuma in Europa di ritorno dal suo viaggio in Cina. Vista la somiglianza con lo zafferano, lo introdusse nelle ricette come un surrogato, meno prezioso e pregiato, ma ugualmente saporito.

In India è considerata di buon auspicio, tanto che ancora oggi le novelle spose si tingono la chioma con la sua polvere, utilizzata anche come pigmento per il make up, viste le sue virtù eudermiche. Anche alle nostre latitudini è sfruttata per colorare i tessuti in maniera naturale.

N.B: Prima di assumere qualsiasi rimedio naturale è sempre bene rivolgersi al proprio medico di fiducia.

Per tutte le informazioni su come essiccare le erbe basterà cliccare QUI

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