Il corbezzolo, in gergo botanico Arbutus unedo, è una pianta della famiglia delle Ericaceae, originaria del mediterraneo.
I suoi frutti non sono solo deliziosi, sono anche ricchi di principi nutritivi molto utili per il nostro organismo. Anche le foglie hanno notevoli proprietà.
Scopriamole insieme.
Corbezzolo: le proprietà
Le parti balsamiche del corbezzolo sono rilevanti soprattutto nei frutti e nelle foglie e sono rappresentate da una presenza importante di tannini, polifenoli, e acido gallico, un interessante micronutriente dal potere antibiotico contro i micobatteri.
Inoltre, contengono una buona dose di:
- vitamine, soprattutto la C e la E,
- sali minerali come fosforo, potassio, calcio, sodio e magnesio,
- antociani,
- pectine,
- flavonodi,
- acidi grassi insaturi.
Gli antiossidanti sono concentrati nei frutti in particolare, mentre le foglie sono utili a scopi diuretici e antisettici, con particolare riferimento all’apparato urinario.
Si rivelano preziose, quindi, per la cura di cistiti, prostatiti, uretrite, ma sono di grande aiuto anche in caso di infiammazioni alla gola, alle gengive o disturbi digestivi.
E ancora, se utilizzate sulla cute con preparati appositi, fungono da tonico astringente in caso di pori dilatati e pelle grassa o mista.
Ovviamente i frutti, essendo edibili, possono essere consumati freschi, in marmellate, salse, su crostate, biscotti e torte. Dalla loro fermentazione, inoltre, si ottiene il vino di corbezzolo.
Fiorisce in autunno, e in alcune zone particolarmente miti è possibile ottenere un prezioso miele.
La botanica
Si tratta di un arbusto sempreverde che può raggiungere i 10 metri di altezza. Cresce spontaneamente nel bacino del Mediterraneo, ma è anche possibile coltivarlo per scopo orticolo o ornamentale.
Presenta foglie ovali, lanceolate, lunghe fino a 12 centimetri e larghe 4, piuttosto grandi, ma dal picciolo corto. I margini sono seghettati e la pagina irregolare, lucida e scura quella superiore, più chiara quella inferiore.
Il loro periodo balsamico è lungo e va da maggio a fine settembre. Vanno raccolte staccando il picciolo ed essiccate all’ombra, racchiuse in mazzetti e ricoperte da carta non stampata e bucherellata.
Fiorisce in ottobre con boccioli riuniti in gruppi di una ventina di pannocchie pendule, dal coloro biancastro o rosa.
I frutti sono di forma sferica con diametro di 2 centimetri circa, carnosi e duri. Quando assumono una colorazione rossastra sono maturi e pronti ad essere raccolti.
Gli usi del corbezzolo
Come anticipato, i frutti del corbezzolo sono molto apprezzati per il loro gusto dolciastro e acidulo.
Possiamo consumarli freschi per un pieno di antiossidanti, oppure servircene per preparare marmellate e confetture.
Le foglie, invece, si prestano ad utilizzi erboristici interessanti ai fini del nostro benessere.
È possibile preparare:
- decotto, con una 40 di foglie essiccate per ogni 1 litro di acqua. Portiamo a bollore e lasciamo cuocere per 10 minuti. Trascorso il tempo, filtriamo e sorseggiamo fino a 3 tazze al giorno;
- infuso, in questo caso servono 60 g di foglie essiccate o altrettante di bacche di corbezzolo, secche, per ogni litro di acqua bollente. Sistemiamo il tutto in un contenitore di terracotta e lasciamo riposare per un quarto d’ora, coliamo e assumiamolo durante il corso della giornata;
- polvere, possiamo ottenere una polvere finissima tritando le foglie secche in un mortaio o nel robot da cucina. Conserviamola in un barattolo sterile e utilizziamola al bisogno mescolata con miele o marmellata (meglio se di frutti di corbezzolo, per potenziarne gli effetti).
Una volta pronte queste preparazioni fitoterapiche, possiamo servircene per risolvere:
- infiammazioni alle vie urinarie, all’apparato genitale o in presenza di problemi intestinali come diarrea: per un’azione antisettica e diuretica, assumiamo il decotto per 3 volte al giorno, in alternativa, possiamo servirci della polvere, ne basta 1 cucchiaino sempre 3 volte al giorno;
- problemi epatici e alle vie biliari: consumiamo 3 tazzine di infuso al giorno;
- gengiviti e infezioni alla gola: serviamoci del decotto come collutorio;
- pelle screpolata e arrossata: prepariamo degli impacchi con una garzina sterile, imbevuta di decotto e tamponata sulla zona interessata.
Per finire, possiamo realizzare anche un tonico astringente. Facciamo bollire un litro d’acqua e una manciata di foglie o di bacche essiccate. Quando il composto si riduce di 1/3 del suo volume, spegniamo il fornello e lasciamo intiepidire. Filtriamo e conserviamo in una bottiglia sterile. Utilizziamo il liquido come faremmo d’abitudine al termine della detersione del viso, passando sulla cute un batuffolo.
Curiosità
Il corbezzolo, per traslato, rappresenta il Tricolore: in questa stagione, infatti, la colorazione che assume è tripla: fiori bianchi, frutti rossi, foglie verdi, e ricorda la bandiera italiana.
È una delle piante più citate dai classici Greci e Latini, perché molto diffusa e conosciuta fin dall’antichità.
N.B: Prima di assumere qualsiasi rimedio naturale è sempre bene rivolgersi al proprio medico di fiducia.
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