Clafoutis alle pesche: una variante a tema decisamente golosa

Il clafoutis alle pesche è una variante estiva e golosa rispetto al grande classico alle ciliegie.

Si tratta di un dolce avvolgente e appagante, velocissimo da preparare e piuttosto semplice da realizzare. Non occorrono, infatti, né una abilità particolare, né una strumentazione specifica; basta una semplice frusta a mano per ottenere una pastella liscia e uniforme.

Scegliamo frutta biologica, a chilometro zero e priva di sostanze dannose, meglio se del nostro orto. Prediligiamo pesche non troppo mature, per bilanciare bene gli zuccheri contenuti nell’impasto.

Che ne dite di scoprire insieme tutti i passaggi?

Clafoutis alle pesche: ingredienti e preparazione

Per questa ricetta occorrono:

  • 500 gr di pesche gialle non troppo mature
  • 65 gr di zucchero a velo
  • 45 gr di farina 00
  • 3 uova
  • 250 ml di latte

per finalizzare:

    • burro per lo stampo
    • q.b. di zucchero a velo
    • q.b. di mandorle.

Con queste dosi otterremo 4 porzioni.

Il procedimento

Preriscaldiamo il forno a 200° e ungiamo con una noce di burro uno stampo in ceramica o in vetro, preferibilmente, da 23 centimetri di diametro.

Intanto, laviamo e asciughiamo le pesche, dividiamole a metà, eliminiamo il nocciolo e sbucciamole. Ora riduciamole a lamelle e adagiamole sul fondo della nostra tortiera, a raggiera.

Cospargiamole con lo zucchero a velo e teniamole a portata di mano.

In una terrina, sgusciamo le uova ed emulsioniamole con i rebbi di una forchetta.

Incorporiamo la farina e lo zucchero. Lavoriamo il tutto con una frusta a mano fino a realizzare una pastella liscia e uniforme. Versiamola sulle pesche e inforniamo la nostra torta (a 200°) per 40 minuti circa.

Nel mentre, tritiamo una manciata di mandole grossolanamente a coltello.

Quando mancano 5 minuti al termina della cottura, spolveriamo la superficie con un abbondante zucchero a velo e cuociamolo per finalizzare la ricetta.

Prima di estrarre il nostro clafoutis, facciamo la prova stecchino per accertarci che sia cotta.

Portiamola in tavola mentre è ancora tiepido, senza sformarlo.

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