Castagno: non si butta via niente dalle foglie alla corteccia, proprietà e utilizzi

Il castagno è tra i grandi protagonisti dell’autunno! I suoi frutti sono una delizia e li aspettiamo tutto l’anno, ma le virtù di questo albero sono moltissime e non sufficientemente note a tutti.

Vediamole insieme!

Castagno: proprietà

Racchiusi all’interno di frutti spinosi, le castagne, i semi della pianta, sono ricche di proteine, carboidrati, sali minerali aminoacidi e zuccheri, utili al benessere del nostro apparato muscolo-scheletrico.

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Ma in questo nostro articolo, vogliamo occuparci della corteccia e soprattutto delle foglie.

La prima contiene tannini, utili per curare diarrea e dissenteria grazie alle virtù astringenti.

Oltre agli stessi tannini, le foglie rilasciano una buona dose di alcaloidi, albumina, fitosterine, flavonoidi, sali minerali, vitamina C, B1, B2. Rappresentano quindi un sedativo naturale della tosse e possono intervenire favorevolmente per risolvere le infiammazioni all’apparato respiratorio.

Entrambe vengono sfruttate in erboristeria, mentre in ambito culinario, si utilizzano i semi.

La botanica

Il castagno è un albero della famiglia delle Fagacee, caducifoglio.

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Pur provenendo originariamente dall’Asia e dall’Africa, fruttifica generosamente in Europa, soprattutto nel bacino del mediterraneo.

Cresce spontaneamente, ma può essere coltivato fino a 900 metri di altitudine nel Nord Italia, 1300 nel Centro-Sud. È ampiamente sfruttato per i suoi semi, le deliziose castagne, come più volte già specificato.

Il fusto è robusto e può arrivare ad un’altezza di 30 metri. La corteccia è rugosa, screpolata e marrone scura, puntinata di bianco. La chioma è rotonda, larga e maestosa.

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I fiori sono lunghi amenti gialli se maschili, se femminili sono circondati da un involucro pungente con stili giallo verdi. Sono amatissimi dalle api bottinatrici che raccolgono il nettare da giungo a ottobre. Dal loro incessante lavoro, si ottiene un miele pregiato.

Fiorisce a primavera, fruttifica in autunno.

Le foglie sono lanceolate, tanto grandi da superare i 20 centimetri, dal margine seghettato, verde scuro sulla pagina superiore, chiaro su quella inferiore.

Per usi fitoterapici, le foglie si raccolgono in primavera, la corteccia in autunno. Quest’ultima va tagliata in pezzi e fatta essiccare al sole, le prime invece vanno sistemate all’ombra in un luogo ben areato, appese in sacchetti di carta non stampata e bucherellati, oppure in sacchi di iuta.

Gli usi

Erboristici

Una volta essiccate le foglie di castagno, possono essere impiegate per preparare un infuso e la tintura madre per uso interno.

Per preparare il primo la dose è di 50 grammi per ogni litro di acqua bollente. Lasciamo in infusione per un quarto d’ora, filtriamo e sorseggiamone 7/8 tazzine al giorno, a intervalli di due ore circa per calmare la tosse, curare le malattie da raffreddamento.

La tintura madre si realizza con 30 grammi di foglie secche in 100 ml di alcool a 40° (una buona grappa sarà ottima per questo preparato). Lasciamo macerare per una settimana circa, poi coliamo il tutto in una boccetta di vetro scuro. Assumiamone una trentina di gocce due volte al giorno per ovviare alle infezioni bronchiali.

Possiamo anche preparare un decotto con la corteccia. Servono 40 grammi in un litro di acqua.

Portiamo a bollore e filtriamo, assumiamo il liquido a cucchiai nell’arco della giornata, per ovviare a dissenteria o diarrea.

Per curare il mal di gola o le afte, possiamo utilizzare infuso o decotto per gargarismi.

Con il preparato di fogli, possiamo anche fare l’ultimo risciacquo sui capelli biondi o castani per ravvivare i riflessi.

Culinari

Qui la fanno da padrona, ovviamente i semi di castagno. Qui trovate due articoli, uno relativo a come sbucciarli e uno relativo alla loro cottura 

Possiamo consumare le castagne bollite, arrostite, glassate. Marrons glacès e caldarroste sono tra le leccornie più amate e attese dell’anno. Ridotte in farina, diventano un ingrediente goloso per torte.

La confettura è una delizia, ma arricchiscono qualsiasi dessert rendendolo unico, con il loro sapore inconfondibile.

Cosmetici

Con le castagne bollite inoltre, possiamo realizzare una sorta di latte detergente per il viso. Ne bastano una decina, sbucciate e private della loro pellicina. Schiacciamole in una terrina con una forchetta, aggiungiamo un po’ di latte intero per ottenere una consistenza semifluida, poi passiamola sul viso. Lasciamo agire per qualche minuto e sciacquiamo. I principi naturali delle castagne puliranno la pelle in profondità e la manterranno giovane ed elastica.

Se al posto del latte utilizziamo la panna liquida, otteniamo una maschera nutriente e levigante da lasciare in posa per un quarto d’ora e rimuovere con una spugnetta umida.

Curiosità

Il castagno più antico e longevo del mondo ha circa 4000 anni e si trova in Italia, per la precisione in Sicilia nel comune di Sant’Alfio. Ha una circonferenza di 22 metri e un’altezza di 25; la sua chioma ha un’ampiezza di oltre 50 metri di diametro.

La sua storia si mischia con racconti leggendari: viene soprannominato il castagno dei Cento Cavalli. Si narra che nel medioevo una regina di cui non si conoscono né nome né regno si sia rifugiata con il suo esercito per ripararsi da un temporale.

N.B: Prima di assumere qualsiasi rimedio naturale è sempre bene rivolgersi al proprio medico di fiducia.

Per tutte le informazioni su come essiccare le erbe basterà cliccare QUI

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