Albero di carrube: cosa si faceva un tempo con quei baccelli scuri e profumati

Albero di carrube: cosa si faceva un tempo con quei baccelli scuri e profumati

Nel silenzio assolato delle campagne del Sud, tra muretti a secco e sentieri polverosi, l’albero di carrube era una presenza familiare e imponente. I suoi rami larghi e ombrosi proteggevano il suolo arido, e i baccelli, scuri e lucidi come corna d’ebano, cadevano al suolo con un tonfo sordo, annunciando che l’estate era matura.

Chi viveva la terra lo sapeva: le carrube non erano solo cibo per animali. Erano dolcezza naturale, rimedio povero, e profumo di pane tostato nella dispensa dei nonni.

Albero di carrube

🌳 Cos’è il carrubo e dove cresce

Il Ceratonia siliqua, noto come carrubo, è un albero sempreverde della famiglia delle Fabaceae. Raggiunge anche i 10 metri d’altezza, ha una chioma larga e frondosa, e può vivere per centinaia di anni.

Le sue foglie sono coriacee e lucide, resistenti al caldo e alla siccità. I fiori sono piccoli e rossastri, privi di petali, mentre il frutto è un baccello lungo e ricurvo, inizialmente verde e poi bruno scuro a maturazione.

📍 Dove si trova

Il carrubo è tipico del clima mediterraneo. In Italia è comune in:

  • Sicilia
  • Calabria
  • Puglia
  • Sardegna
  • Costiera amalfitana e zone costiere tirreniche

È una pianta che ama il sole e i terreni poveri, e proprio per questo era considerato un albero “di resistenza”.

🍬 A cosa servivano le carrube un tempo

Un tempo, le carrube saziavano la fame senza chiedere nulla in cambio. Quando lo zucchero scarseggiava, si dava da masticare un baccello ai bambini: era naturalmente dolce, grazie al suo contenuto di zuccheri semplici e polialcoli.

Usi tradizionali:

  • Come dolcetto naturale per i piĂš piccoli (da portare a scuola o nei campi)
  • Per gli animali, in particolare cavalli e muli
  • Nei forni: alcuni mescolavano farina di carrube al pane
  • Come rimedio per la diarrea, anche nei bambini

I semi contenuti all’interno, durissimi e uniformi, venivano chiamati carati, e un tempo servivano per pesare l’oro e le gemme preziose.

🟤 Proprietà nutrizionali della carruba

La polpa del baccello è ricca di:

  • Zuccheri naturali (saccarosio, glucosio, fruttosio)
  • Fibre solubili, in particolare pectina
  • Tannini (che hanno effetto astringente)
  • Sali minerali come calcio, ferro, magnesio e potassio
  • Polifenoli antiossidanti

La farina di carrube si ottiene dalla polpa essiccata e macinata, ed è priva di glutine. Ha un basso indice glicemico e può essere usata al posto del cacao amaro, anche nei dolci per bambini o per chi ha intolleranze.

🌱 Coltivare un carrubo: si può?

Il carrubo è resistente e longevo, ma cresce lentamente. Può essere coltivato anche a fini ornamentali o per recuperare terreni poveri.

Consigli:

  • Preferisce terreno calcareo e ben drenato
  • Ama il sole pieno, non tollera le gelate
  • Va innaffiato nei primi anni, poi diventa autonomo
  • Fruttifica dopo diversi anni: servono pazienza e tempo

Molti comuni del Sud Italia stanno riscoprendo il valore del carrubo anche per riforestazioni o parchi naturali, grazie alla sua capacitĂ  di migliorare il suolo e attirare fauna.

🍫 Come usare la carruba in cucina

  • Farina di carrube: per dolci al cucchiaio, biscotti, torte, anche come sostituto del cacao
  • Carrube intere: da masticare come snack dolce
  • Tisana di carruba: utile in caso di diarrea o infiammazioni intestinali
  • Sciroppo di carrube: tradizionale in Sicilia, simile a una melassa densa e dolce, usata anche contro la tosse

⚠️ Controindicazioni

La carruba è generalmente ben tollerata, ma:

  • Può avere effetto astringente se assunta in grandi quantitĂ 
  • Può interferire con alcuni farmaci in soggetti sensibili (in particolare quelli per la glicemia)
  • Non è adatta alle diete FODMAP, per via degli zuccheri fermentabili

In caso di diabete, celiachia o allergie, si consiglia sempre di verificare la tolleranza personale e la composizione dei prodotti a base di carruba.

🌾 Conclusione: un albero che racconta il Sud

Il carrubo non ha bisogno di farsi notare. Cresce silenzioso, si piega senza spezzarsi, e dona frutti buoni anche nei luoghi più aridi. È l’albero che insegnava la pazienza, la resistenza, il saper aspettare.

Chi ha avuto un carrubo vicino casa lo sa: quei baccelli duri e profumati erano un dono dell’estate, da tenere in tasca e masticare con calma.

Oggi riscoprirlo significa riconnettersi con una saggezza antica, fatta di semplicitĂ  e rispetto per la terra.

Tempi

Tempo di lettura: 4 minuti
Tempo di raccolta dei baccelli: fine estate – settembre
Tempo di essiccazione: 3–5 giorni al sole, o in essiccatore a 40 °C

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