Acqua di rose: la ricetta antica come la preparava la mia nonna. Da preparare a maggio.

Tra tutti i rimedi naturali antichi, l’acqua di rose è quello che gode di maggiore fama ancora ai nostri giorni.

La si può trovare in commercio, venduta come tonico, o come ingrediente in particolari creme anti-rughe.

Il suo profumo avvolgente e la sua formulazione delicata la rendono un prodotto unico nella cura e nel trattamento della pelle.

Prepararla è semplice, anche con il fai da te. Ma prima scopriamo un po’ di storia, perché ha radici antiche.

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Acqua di rose: un po’ di storia

Il fiore da cui viene “estratta”, la rosa, era, ai tempi dei Greci e dei Romani, sacro a Venere, dea della bellezza e dell’amore.

Veniva utilizzato per le sue proprietà lenitive e curative, ma i veri “scopritori” dei tanti benefici furono gli Arabi. Nell’antichità, ma ancor oggi, in Medio Oriente, la si aggiunge addirittura alle ricette, esattamente come facciamo noi con l’acqua di fiori d’arancio, per aromatizzare. Ma non solo: viene tuttora impiegata, insieme all’acqua santa per la pulizia della Kaaba, la cappella posta al centro del sacro recinto della Mecca dove viene venerata la pietra nera.

In Occidente, però, la sua “fortuna” è legata ad un evento catastrofico. Siamo nel 1348, a Firenze. La peste bubbonica miete vittime su vittime, senza pietà. Nel convento di Santa Maria Novella, i monaci, precursori della farmaceutica, ricercano un rimedio per ovviare e contenere il contagio.

Nel loro laboratorio, preparano questo elisir da tempo, ma fino a quel momento non avevano ancora notato che i petali di rosa resistevano all’attacco di certi insetti. Da qui, dedussero che potessero fungere da barriera anche alla proliferazione di virus, germi, funghi e batteri ed iniziarono ad utilizzarla come disinfettante. In realtà, questo preparato si rivelò poi inutile allo scopo iniziale, ma si iniziarono ad apprezzare le sue proprietà toniche.

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La composizione chimica

Oggi sappiamo che è ricco di vitamine: A, C, E e alcune del gruppo B. La loro sinergia rende l’acqua di rose un potente antiossidante dermico, ossia, una volta applicato sulla pelle contrasta l’attacco dei radicali liberi.

Purifica, nutre e lenisce il viso, ma non solo. Può risolvere il problema dei capelli grassi se utilizzata prima dello shampoo.

Insomma, è un vero e proprio toccasana per la nostra bellezza. Per essere certe di godere di un prodotto totalmente privo di conservanti o coloranti, possiamo realizzarlo a casa nostra.

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La ricetta è semplice, ma efficace.

La ricetta per preparare l’acqua di rose con il fai da te.

Siamo a maggio, il mese delle rose: questo è il momento migliore per preparare l’acqua portentosa perché gli ingredienti sono di facile reperibilità, a partire proprio dai petali, che possiamo trovare anche lungo la strada, in parchi e giardini, se non godiamo di un roseto personale.

Procuriamoci, allora:

  • 500 ml di acqua distillata
  • 500 g di petali di rose rosse o rosa
  • 1 bottiglia di vetro con tappo o chiusura ermetica.

Come primissima cosa sterilizziamo il contenitore. Facciamolo bollire per mezz’ora in un tegame colmo di acqua. Preleviamolo e lasciamolo asciugare all’aria.

Ora versiamo l’acqua distillata in una casseruola, aggiungiamo i petali e portiamo ad ebollizione. Inseriamo il coperchio e proseguiamo lasciamoli sbollentare per un quarto d’ora. In questo modo, eviteremo al vapore di fuoriuscire e conserveremo tutti i principi benefici delle rose all’interno del liquido di cottura. Spegniamo il gas e lasciamo raffreddare del tutto.

A questo punto, se desideriamo conferire un profumo più intenso al nostro elisir, possiamo aggiungere qualche goccia di olio essenziale di rosa.

Attendiamo un’ora circa prima di travasare il liquido filtrato nella nostra bottiglia. Conserviamolo in frigorifero e utilizziamolo mattina e sera sul viso, come tonico per il trattamento della pelle.

I vantaggi nell’uso quotidiano del tonico di rose

L’acqua di rose possiede conclamate virtù antibatteriche, come avevano giustamente intuito i monaci fiorentini. Ma non solo. Promuove la cicatrizzazione ed è indicata in caso di acne; restringe i pori dell’epidermide, senza però intaccare la barriera idrolipidica protettiva, in breve, è leggermente astringente e non aggredisce il derma, anzi, lo lenisce. È perfetta, quindi, per chi soffre di couperose perché attenua i segni evidenti dei rossori. Rinfresca la pelle e la mantiene giovane ed elastica, grazie agli antiossidanti che contiene.

Possiamo applicarla tramite un batuffolo di cotone imbevuto oppure vaporizzarla direttamente sul volto, se preferiamo evitare sfregamenti.

Agisce da calmante e da decongestionante per gli occhi stanchi e arrossati. Due dischetti di ovatta, inumiditi di acqua di rose, poggiati sulle palpebre chiuse, ci regalano uno sguardo fresco e riposato in meno di un quarto d’ora.

Infine, se il nostro cuoio capelluto è grasso, asciuga il sebo in eccesso. Basta realizzare un impacco a base di sola acqua di rose da stendere dalla radice alle punte e lasciare agire per 20 minuti prima di procedere al lavaggio abituale.

Questo trattamento, inoltre, contiene la caduta dei capelli, perché stimola la ricrescita tonificando i bulbi.

Insomma, sono moltissimi i benefici che possiamo ottenere, da un semplice decotto di rose!

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