L’aglio selvatico triquetro (Allium triquetrum) è una pianta erbacea odorosa che cresce spontaneamente nelle zone umide del nostro territorio nazionale, sotto ai 600 metri di altitudine, lungo le coste del mar mediterraneo.
Lo possiamo trovare ai piedi di muri a secco o nei pressi delle rocce, sul suolo esposto a nord, in campi incolti e lungo le rive dei fiumi.
È commestibile e ricco di proprietà benefiche; se impariamo a riconoscerlo, sapremo sfruttarlo al meglio e potremo utilizzarlo per i nostri manicaretti. Ha un sapore più delicato rispetto all’aglio comune, ma un profumo pungente in grado impreziosire moltissime ricette!
Proprietà e benefici dell’aglio selvatico triquetro
Appartiene alle Liliaceae, come l’aglio comune (sativum), l’aglio orsino e l’erba cipollina che gli somiglia nell’aspetto. L’odore pungente e il gusto inconfondibile, seppure attenuato rispetto a quello tradizionale, è dovuto alla presenza di allicina, un micronutriente dalle conclamate virtù fitoterapiche.
È in grado di regolare la pressione, abbassandola in caso di ipertensione. Contiene i valori della glicemia. È un disinfettante delle mucose e dell’intero organismo. Secondo una tradizione secolare contadina, ma non solo, strofinarlo sui denti scongiurerebbe la formazione di placca, tartaro e carie.
Ha qualità antibiotiche e antiparassitarie, con evidenti benefici soprattutto per il tratto gastrointestinale.
Può collaborare alla cura e alla prevenzione delle malattie a carico dell’apparato cardiocircolatorio.
Insomma è un toccasana naturale e come tale va valutato. Non si tratta di un medicinale, quindi, né può sostituire la farmacopea contemporanea, ma indubbiamente le sue qualità ci permettono di vivere in salute, sfruttando ciò che il Creato ci offre.
L’intera pianta erbacea è commestibile, approfittiamone!
La botanica: aspetto, habitat e coltivazione
L’aglio selvatico triquetro, in gergo tecnico Allium triquetrum, si presenta con un bulbo bianco, allungato che affiora dal terreno grazie ad uno stelo triangolare (da qui il nome). Le sue foglie nastriforme (somigliano a nastrini) sono più lunghe rispetto al fusto da cui sbocciano fiori campanulati profumatissimi, bianchi e striati di verde. Questo dettaglio lo rende di facile riconoscibilità. Osserviamo attentamente il suolo, soprattutto in primavera, quando la sua presenza si fa più evidente e massiccia.
Cresce all’ombra, su qualsiasi tipologia di terreno ed è coltivabile!
Possiamo partire dai bulbi o dalle piantine. Interriamo i primi singolarmente o in gruppo, a 5 centimetri di profondità in un suolo mediamente ricco, intervallandoli di 3 centimetri circa.
Se preferiamo le piantine, pratichiamo un buco nel terreno profondo tanto da permetterci di lasciare le foglie verdi emergere dal suolo.
Facciamo attenzione a non lasciare ristagni, perché porterebbero alla marcescenza radicale. Dreniamo quindi i vasi con terracotta o sassi, in modo da mantenerli semplicemente umidi anche in presenza di piogge costanti e intense.
Le ricette
Come anticipato, l’aglio selvatico triquetro è commestibile in ogni sua parte e può essere utilizzato fresco in sostituzione dell’aglio comune.
Il bulbo ha un sapore meno invasivo, più tenue, amabile; le foglie sono perfette in insalata, nel pesto; i fiori possono essere fritti in tempura o collaborare ad arricchire minestre, zuppe e insalate.
Eccovi alcune proposte semplici e veloci per ricette saporite e invitanti!
Pesto di aglio selvatico triquetro e anacardi
Raccogliamo l’aglio selvatico e lo laviamo accuratamente sotto acqua corrente. Successivamente, dividiamo le foglie dalla parte bianca del gambo, seguendo un procedimento simile a quello utilizzato per i porri, eliminando anche la parte apicale.
Per questa ricetta occorrono:
- 60 g foglie di aglio selvatico triquetro
- 75 g grana padano (parmigiano reggiano o pecorino)
- 30 g anacardi
- 100 g olio extravergine di oliva
- q.b. di sale.
Queste dosi sono perfette 4 persone circa.
Il procedimento
Mettiamo anacardi e sale (una presa) nel mixer da cucina e tritiamoli; aggiungiamo le foglie sminuzzate grossolanamente e il parmigiano a pezzettoni (o il pecorino per un gusto più rotondo); frulliamo nuovamente e con le lame in movimento, uniamo l’olio a filo. Lasciamo lavorare l’elettrodomestico fino a quando non otteniamo una densità cremosa e omogenea.
Usiamo subito per condire pasta o pane tostato, oppure trasferiamolo in un barattolo sterile e copriamolo con olio evo. Conserviamolo in frigo per qualche giorno. Possiamo anche congelarlo negli stampini del ghiaccio per porzionarlo in maniera perfetta.
Per un procedimento ancora più rapido: tritiamo semplicemente le foglie oppure i bulbi con l’olio evo e una presa di sale. Otterremo così un sughetto perfetto per condire carni o pesci, ad esempio il salmone in crosta! Basta stenderne un velo sottile sulla superficie prima di avvolgerlo nella sfoglia.
Anche queste 2 preparazioni si conservano per qualche giorno in frigorifero, ben sigillate e in un barattolino sterile.
Il burro aromatizzato
Con il pesto di aglio selvatico triquetro, prepariamo un burro aromatico! Non dovremo fare altro che lavorare i due ingredienti a crema con lo sbattitore fino ad ottenere un composto ben uniforme. Trasferiamolo poi sulla carta da forno o sulla pellicola alimentare, sagomiamolo per ricomporre il panetto e riponiamolo in frigorifero a rassodare.
Proviamolo sulle bruschette, sull’agnello o sul pesce.
Pane all’aglio selvatico triquetro
Con un pugno di foglie tritate nel robot da cucina, ben miscelate con un paio di cucchiai di olio avremo a disposizione una sorta di insaporitore per lievitati. Se vogliamo preparare il pane in casa, proviamo ad arricchirlo con questa miscela e un puntina di curcuma, lasceremo tutti a bocca aperta, pronti ad accogliere un altro boccone di questa delizia!
Con le uova
Ovviamente, l’aglio selvatico triquetro si sposa divinamente con le uova! Sminuzziamo le sue foglie, e prepariamo una frittata con una presa di sale, un po’ di pepe macinato fresco e del parmigiano grattugiato!
Oppure assembliamo un’insalatona di primavera con foglie e bulbi di aglio selvatico, patate bollite, uova sode, maionese e aceto: un piatto contadino che conquista sempre!
Raccogliamolo, coltiviamolo, amiamolo, insomma, perché questa pianta selvatica è davvero speciale!
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